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Gay & Bisex

La mia adolescenza 20


di FRANK_1987
06.05.2019    |    6.683    |    5 8.1
"Mi ha portato in una casa dove altri tre suoi amici mi stavano aspettando” “Hai fatto un’orgia?”, mi chiede meravigliato “Si, con quattro maschi alfa pieni..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

Ingannato

CAPITOLO 20

Oggi dobbiamo fare solamente due ore di lezione. Il preside ha deciso che una delegazione di studenti di un altro liceo gemellato con il nostro ma ubicato in una differente città, si sarebbe unita a noi. Sono stati chiamati a partecipare ogni alunno dalla I° alla V° classe senza nessuna eccezione. Nell’aula magna fa leggermente freddo così decido di sedermi quasi agli ultimi posti vicino ad un termosifone. Sono senza Giorgio che si e’ preso l’influenza perché siamo già a Marzo e ancora i virus girano nell’aria. Quando i due presidi delle diverse scuole iniziano a parlare, sbadiglio dalla noia che mi assale e vedo seduto a qualche sedia più distante dalla mia, un affascinante ragazzo sicuramente proveniente dall’altro liceo perché e’ la prima volta che lo vedo. Ha addosso un maglione a tinta blu scura e sotto di esso porta una camicia a quadri verdi. Le gambe le ha fasciate in un pantalone beige. Lo guardo soffermandomi sul suo pacco abbondante e lui se ne accorge. Io distolgo lo sguardo ma quando mi rigiro, il ragazzo mi sta fissando, si passa la lingua sulle labbra e con la mano mi invita ad andare a sedermi accanto a lui. Mi guardo intorno sperando che nessuno mi veda, così mi alzo e mi siedo accanto al ragazzo. Gli sorrido complice e lui mi prende la mano sinistra e la poggia sul suo pacco gonfio. Ho un po’ di timore a farlo così in pubblico ma la maggior parte degli studenti e’ intenta a sentire le varie discussioni e chi non lo e’, di certo fa i propri comodi come sto facendo io. Strofino la mano sulla patta del ragazzo che mi guarda con i suoi occhi marroni dicendomi, senza parlare, di continuare. Ogni tanto dobbiamo interrompere quello che stiamo facendo proseguendo a intervalli fino a quando mi sussurra all’orecchio di trovare un posto più tranquillo per andare oltre. Quella sua voglia di “andare oltre” mi fa venire la frenesia di succhiarglielo e così ci alziamo per raggiungere il bagno dei maschi.
“Come ti chiami?”
“Mi chiamo Giulio e tu?”
“Bruno”
“Sei veramente bellissimo, gli dico
“Anche tu”
“Ti va di succhiarmi il cazzo?”
“Certamente”
Mi abbasso davanti alle sue gambe e metto le mie mani sui suoi fianchi unendole in corrispondenza del suo bozzo. Lo massaggio giusto un po’ e poi gli sbottono il pantalone, abbasso la lampo e tiro fuori il suo pene bello duro. Dentro le sue mutande non ha avuto lo spazio necessario per potersi scappellare del tutto ma lo faccio io una volta infilato nella mia bocca. Un leggero e quasi impercettibile odore di pipì si sente fra le pieghe del suo frenulo ma non ho nessuna intenzione di smettere di succhiarlo. Non posso mica biasimarlo per non essersi lavato dopo aver pisciato prima di venire nella mia scuola. Bruno mi prende per la nuca in modo che il suo cazzo entri nelle mie fauci e intanto con l’altra mano si e’ alzato il maglione esibendomi i suoi addominali.
“Sei davvero bravo”
“Grazie…mmpphh…tante”
“Lecca il calippo, troietta”
“Ha un buon gusto”
“E’ alla vaniglia”, precisa lui
Bruno sta ripetendo la quinta classe perché l’anno scorso e’ stato bocciato. E’ il figlio di due immigrati colombiani ed ha una mazza da baseball di 17cm. Gliela succhio mentre la sua faccia latina esprime tutta la sua eccitazione. Muovo la mia contro il suo pube e le mie labbra fanno su e giù lungo la pelle della sua asta. Quando me lo levo, sputo un grosso quantitativo di saliva, mi sbatte il cazzo sulla lingua e poi riprendo a succhiarglielo. Bruno mi fa alzare sbottonandomi i pantaloni. Si meraviglia della mia dotazione più grande della sua e inizia a segarmi. Con l’altra mano mi prende per il mento baciandomi con le sue gonfie labbra da sudamericano. La sua mano e’ una manna dal cielo per il mio cazzo e poi lui si abbassa per spompinarmi. Se lo infila tutto in bocca fino a raggiungere il mio ventre con il naso. Giocherella con la lingua lungo tutta la superficie e poi si ritrae lentamente senza togliersi la cappella dalla bocca per poi riscendere giù ancora un’altra volta. Sono davvero in paradiso, mi sembra di sognare e lui e’ un vero e proprio angelo. Non ha gli stessi connotati iconografici di quegli esseri divini, ma per me lo e’ ugualmente. Si alza smettendo di succhiarmi e mi bacia ancora con la bocca al gusto del mio cazzo. Lentamente mi fa girare verso il water abbassandomi meglio i pantaloni ed io alzo la gamba destra e la poggio sulla tavoletta. Bruno si sputa su una mano strofinandola sul mio buchetto e poi avvicina il suo cazzo.
“Lo vuoi?”, mi sussurra all’orecchio
“Si, lo voglio”
“Quanto? Fammi sentire che vuoi essere scopato”
“Voglio essere scopato dal tuo cazzo, Bruno. Voglio che mi riempi tutto, che mi allaghi. Voglio sentire il tuo cazzo colombiano dentro di me”
Subito dopo, Bruno pigia la sua cappella sulla mia rosellina ed e’ dentro. Spinge lentamente per far entrare metà della sua asta ed io poggio una mano sul muro per evitare di sbattere contro la finestrella del bagno. Il ragazzo mi mette una mano sulla coscia e inizia a spingere aumentando sempre di più l’intensità delle sue bordate. Ha il maglione arrotolato sopra i fianchi ed io posso toccargli la tartaruga. Comincia a spingere sempre più energeticamente e mi fa godere ansimando con la bocca aperta. Ogni tanto rallenta per farmelo sentire meglio e lo fa roteare dentro il mio ano in modo che le mie viscere si impregnino della sua essenza. Poggiato al muro con una mano, uso l’altra per segarmi mentre Bruno mi abbraccia per il fianco destro scopandomi con veemenza. I latini hanno sempre avuto una certa fama di gran scopatori e finora non mi era mai capitato di conoscerne uno e quindi sono contento di aver accertato che tutte quelle cose belle sul loro conto, sono reali. Il colombiano mi fa girare la testa verso di lui per guardarlo come gode. Mi lancia degli sguardi misti fra eccitazione e rabbia ma non e’ quel sentimento che si prova quando non amiamo qualcuno ma e’ quella rabbia che proviamo quando dobbiamo portare a termine un lavoro e il suo ora e’ quello di farmi godere. E ci sta riuscendo. Per questo motivo, lo bacio appassionatamente con la lingua.
“Fottimi, fottimi”, lo incito
“Peccato che non frequenti la mia stessa classe”
“Facciamoci…aaahhh…bocciare tutti e due e l’anno…ooohhh…prossimo cambiamo scuola”, gli suggerisco
“Guarda, lo farei solo per scoparmi questo culetto ogni giorno”, mi risponde
La sua pelle olivastra che sbatte contro la mia bianca mi manda in visibilio. Finora, altri cazzi stranieri sono entrati nel mio culo ma erano tutti europei e per la maggior parte bianchi, ma ora, seppur non troppo scuro, una minchia di un altro colore e’ dentro di me che mi sta scopando senza preservativo e che potrebbe eruttare da un momento all’altro inondandomi l’ano con la sua calda e densa crema. Bruno poggia entrambe le mani sulla finestrella. Con le sue spinte renali, il vetro sul quale si sta poggiando, si muove sbattendo contro il contorno di metallo facendomi un po’ spaventare perché se si rompe potrebbe colpirmi in faccia. Per fortuna smette di scoparmi in questo modo e si aggrappa ai miei fianchi, per poi risalire lungo il mio corpo e scendere a masturbarmi il cazzo sostituendo la mia mano con la sua. Con la testa piegata, lo osservo mentre con i suoi occhi castani scruta la mia protuberanza inguinale e i suoi capelli neri dall’enorme ciuffo gli finiscono sulla fronte. Con l’altra mano mi prende per i capelli tirandomi la testa all’indietro e usandola come perno per le sue spinte quando smette di segarmi facendo sbattere il mio cazzo a destra e a sinistra lungo le mie cosce. Adesso ha diminuito l’intensità e con la mano sinistra mi tiene allargata la chiappa destra e con l’altra fa entrare ed uscire la sua bestia latina dal mio buchetto scostumato per riprendere a scoparmi con vigore.
“Ti piace, mmh?”, gli chiede sentendomi gemere
“Lo adoro. Continua”
“Certo che sei veramente accogliente”
“Con tutti i cazzi…uuuhhh…che ho preso”, gli rispondo
“Immagino”
“Il primo a…ooohhh…15anni”, gli confesso mentre continua a scoparmi “e poi ce ne sono stati…aaahhh…tanti altri”
“E chi potrebbe rinunciare ad un culo così?”
“Tu no”
“Io no, hai ragione”, mi dice Bruno schiaffeggiandomi una chiappa
“Si, schiaffeggiami ancora”
“Così?”, mi domanda dandomi un’altra sculacciata
“Ah! Si, un’altra”
“Tieni, tieni, tieni, zoccola”, fa il ragazzo apostrofandomi volgarmente e sculacciandomi allo stesso tempo
Bruno riprende a scoparmi come ha fatto poco fa allargandomi la chiappa destra e facendo uscire ed entrare rapidamente nel mio culo solo la sua cappellona sudamericana. Mi sego ancora il cazzo mentre lui continua con questo suo giochetto. La mia sega, per colpa sua, non riesce alla perfezione e mi faccio anche male ma non e’ niente paragonato al piacere che sta subendo il mio culo. Bruno infila il suo cazzo dentro di me scopandomi normalmente ed allora io accelero le menate al mio pene sborrando un po’ sulla tavoletta e un po’ dietro al water lungo il tubo dello scarico. Il colombiano esce dal mio cazzo e mi fa inginocchiare. Avrei preferito che mi sborrasse nell’orifizio ma assaggiare la sua deliziosa panna montana non mi dispiace. Si sega mentre io gli lecco le palle, poi mi prende per i capelli facendo si che non mi scosti, anche se non ne ho intenzione, e sborra. Il primo schizzo e’ talmente lungo che solo la parte finale mi colpisce in faccia perché il resto si infrange violentemente contro le mattonelle provocando il tipico rumore di un bicchiere d’acqua rovesciato a terra. Tutti gli altri schizzi, cinque per la precisione, colpiscono il mio volto in ogni dove. Sui capelli, sulle palpebre chiuse, sul naso, sugli zigomi e anche in bocca. Ripresici dalla scopata e da tutto il resto, ci ricomponiamo ed usciamo dal bagno per rientrare nell’aula magna dove la riunione tra le scuole gemellate sta quasi per finire.
“Allora?”, mi fa Bruno
“Allora cosa?”, gli domando
“Hai intenzione di farti bocciare per poter scopare ogni santo giorno nei bagni una volta aver cambiato scuola?”
“Ne vale la pena?”
“Dimmelo tu”
“Per il tuo cazzo si, ma per il mio rendimento scolastico no”
“Hai ragione, sei troppo perfettino per farti bocciare. Si vede che sei un secchione”, mi dice scompigliandomi i capelli mentre dall’altra parte dell’aula magna, Camilla, una mia compagna di classe, ci osserva e capisce tutto
Dopo la fine dell’assemblea, Bruno e gli altri della sua scuola tornano nel loro paese mentre noi siamo liberi di non seguire le altre lezioni ed io decido di non tornare immediatamente a casa ma di trascorrere un po’ di tempo nel parco. Sono seduto ad una panchina da ormai dieci minuti quando mi arriva un messaggio. E’ Giorgio che mi saluta. Io gli rispondo e lui mi chiede com’e’ andata la giornata. Gli dico che e’ andata bene e lui mi scrive “immagino”. Capisco che Camilla gli ha raccontato qualcosa di me e Bruno dopo averci visto amoreggiare all’uscita del bagno. Racconto al mio fidanzato ogni cosa e lui mi manda un messaggio con scritto solamente “bravo”. Non so se sia arrabbiato oppure no ma ormai e’ successo, non e’ che posso mandare indietro il tempo impedendomi di essere corteggiato dal ragazzo colombiano ed evitare che mi scopi. Non sia mai! La sera decido di uscire ed andare al locale. Non bevo niente perché non ho sete ma mangio delle arachidi di cui io vado matto. Poco dopo, uno splendido uomo mi si avvicina. Ha i capelli rasati neri, gli occhi dello stesso colore ed un accenno di barba.
“Cosa fai tutto solo?”
“Ti sembro solo?”, gli rispondo “ora sono in buona compagnia”, gli dico prendendogli la mano e facendolo sedere accanto a me “mi chiamo Giulio”, mi presento
“Leandro”
“Piacere di conoscerti, Leandro”
“Il piacere e’ tutto mio”, mi fa lui baciandomi la mano “vorrei approfondire la conoscenza, ti va di venire a casa mia?”
“Dove abiti?”, gli chiedo alzandomi di scatto
Leandro si fa una fragorosa risata e poi prende il cellulare, manda un messaggio non so a chi e poi si alza uscendo insieme a me. Nella sua auto, con la luce fissa di un lampione che sbatte proprio sul suo finestrino, posso vedergli la sua patta gonfia. Lui se ne accorge e scuote la testa sorridendo, io faccio finta di essermi vergognato per avermi scoperto e poi andiamo a casa sua. Ma non e’ affatto vero. Il bastardo mi ha portato in una casa, si, ma e’ quella di un suo amico che e’ in compagnia di altri due uomini. L’amico di Leandro, Venanzio, ha 39anni ed i capelli e gli occhi neri mentre gli altri due, Ignazio e Manlio hanno rispettivamente 33 e 37anni e i connotati identici, capelli e occhi castani. Sono tutti e tre nudi, indossano solamente i boxer. Venanzio, con il boxer grigio, e’ sposato ed ha tre figli di cui due gemelli, Ignazio, con il boxer blu, convive e la sua compagna e’ incinta al sesto mese mentre Manlio, con il boxer verde, e’ separato ed e’ padre di due figlie. Chiedo spiegazioni a Leandro su tutto ciò. Mi racconta che e’ toccato a lui uscire per adescare qualcuno e che, una volta agganciato, ha mandato un messaggio agli altri per farsi trovare come mi si sono presentati davanti. Senza fare la preziosa, mi tolgo il maglione mostrando il mio fisico ai quattro che si avvicinano, mi levano anche pantalone e mutande e fanno sdraiare addosso a tre di loro che si erano accomodati per terra.
“Che pelle morbida che ha”, fa Venanzio
“Sembra quella di un ragazzino”, gli risponde Manlio
“Ma lui e’ una ragazzina”, mi schernisce Ignazio
“Che ne dite? Gli facciamo succhiare i nostri cazzi?”, domanda Leandro
“Si, voglio succhiargli”, rispondo io al posto degli altri uomini
Mentre continuano ad accarezzarmi ogni parte del corpo, i quattro maiali si tolgono i boxer. Venanzio esibisce un cazzo di 23cm, Leandro di 21cm, Manlio di 20cm e Ignazio di 19cm. Me li fanno succhiare uno per uno leccandogli tutta l’asta, le palle e giocherellando con la lingua intorno alla cappella. Ogni tanto anche il mio membro riceve le attenzioni di ognuno di loro, a volte singolarmente, altre in gruppo. Ma non hanno voglia di “perdere” tempo nei preliminari. Mi hanno fatto andare da loro con una scusa, e’ ovvio, ma adesso pretendono di scoparmi ed io voglio che loro lo facciano. Il primo ad entrare nel mio culo e’ Venanzio. L’uomo si e’ seduto su un tappeto ed io mi sono accomodato sopra la sua minchia dandogli le spalle. Mentre mi afferra per il fianco destro aggrappandosi anche alla mia gamba sinistra con l’altra mano, io l’abbraccio per il collo e lui comincia a spingere il suo bacino verso l’altro, verso il mio buchetto. Tutti gli altri ci guardano eccitanti toccandomi o toccandosi i cazzi. Poi e’ Leandro a sedersi a terra ed io mi prendo anche la sua minchia nel culo. Vogliono giocare un po’ con me, non vogliono che mi abitui ad una sola banana per questo motivo la cambiano in continuazione. Il tempo di baciare sia Leandro che Venanzio e farmi masturbare il cazzo da Ignazio mentre Manlio me lo succhia e di nuovo vengo privato di un altro obelisco di carne. Vengo sdraiato supino sul tappeto ed e’ Manlio quello che gioisce entrando dentro. Mi scopa tenendomi per la gamba destra sollevata in aria mentre succhio il cazzo di Leandro.
“Succhia, puttanella, succhiami la minchia”
“Mamma che culo slabbrato che ha”, risponde Manlio
“Sbrigati che voglio provarlo anche io”, lo ammonisce Ignazio
“Però che cazzo che ha anche lui”, fa Venanzio schiaffeggiandomi la minchia dura
“Scopatemi, scopatemi forte”, li incito anche se e’ uno solo, per il momento, che lo fa “voglio ogni vostro cazzo nel culo”, proseguo
Ignazio da una leggera spinta a Manlio facendolo uscire dal mio culo e prendendo il suo posto. Leandro mi bacia e mi masturba contemporaneamente mentre il suo amico mi penetra il culo. Venanzio, invece, si e’ alzato e Manlio e’ chinato sopra il suo cazzo e glielo succhia con spasmodica passione facendomi intuire che la moglie possa averlo lasciato proprio per questo suo amore verso il cazzo. Ignazio esce dal mio culo e tutti gli altri si danno il cambio. Venanzio mi scopa poggiando le sue mani per terra e muovendo solo il bacino forsennatamente, Manlio lo fa sollevando in aria tutte e due le mie gambe chiudendole in modo da stringere la mia rosellina e Leandro affonda in me prendendomi per il collo mimando uno strangolamento. Ogni volta che sono stato scopato, le mie mani hanno segato il mio pene e la mia bocca ha ospitato il cazzo che era appena uscito dal culo assaporandone ogni fragranza. Sono davvero stremato ma non voglio che smettano. Ignazio mi fa posizionare a pecorina e mi scopa tenendomi per le spalle e sculacciandomi. Manlio si prende una sedia, si accomoda e mi da il suo membro nelle fauci mentre, accanto a me, Leandro e’ inginocchiato davanti ai piedi del mastodontico Venanzio ed attua la stessa pratica sessuale che io sto facendo a Manlio. Subito dopo, Leandro entra in me. Ignazio e Venanzio mi scopano la bocca, il mio adescatore fa l’identica cosa con il culo e Manlio, sdraiato supino dopo aver allontanato la sedia, lucida il mio cazzone di 19cm. Questa sera e’ la prima volta che qualcuno me lo succhia sebbene sia già stato segato.
“Ah, che culo magnifico”, fa Leandro
“Fottilo, faglielo sentire tutto”, fa Venanzio
“Ancora, ancora”, incito gli uomini a darmi i loro cazzi dappertutto
“Sei proprio una baldracca”, mi insulta Ignazio “come quest’altro. Piace anche a te il cazzo, eh?”, chiede a Manlio che mugola succhiandomelo
Leandro mi scopa prendendomi per le spalle. Spinge più che può il suo cazzo dentro il mio culo. Non so se abbia una compagna oppure no ma se nel caso ne abbia una, non oso immaginare come possa distruggerle la fica, e magari anche il culo, con il suo poderoso membro. Smette di scoparmi e Manlio si alza smettendo di succhiarmi il pene. Quest’ultimo mi infila il suo attrezzo nell’ano e mi fotte. Leandro si fa succhiare la minchia e mi afferra per i capelli spingendomela tutta in gola. Ogni tanto mi sputa in faccia e mi bacia ma per la maggior parte del tempo, gode del mio cavo orale. Sento quasi come se mi stessi spezzando in due perché di dietro c’ho Manlio che mi tira a se prendendomi per i fianchi mentre davanti a me c’e’ Leandro che mi spinge verso di se infilando nelle mie fauci più centimetri possibili della sua banana. Da un’altra parte della stanza, Venanzio si fa fare un pompino da Ignazio. Glielo infila in gola facendo dei mugugni come se fosse un animale. Non ho mai sentito pronunciare a nessuno questo genere di rumore e Ignazio e’ più che felice di farli emettere a Venanzio anche se poi tocca a lui sbattermi la sua nerchia nel mio orifizio anale. Manlio mi sega mentre Leandro mi succhia il cazzo e Ignazio mi lecca il piede sinistro perché chi mi sta trombando ha voluto cambiare posizione mettendomi nuovamente a pancia in aria. Il pene di Manlio e’ a portata della mia bocca ma le spinte energetiche di Venanzio non mi permettono di avvicinarmi come avrei voluto.
“Dai, scopami più forte…aaahhh…continua non fermarti…ooohhh…così, lo voglio tutto dentro”, incito Venanzio che mi guarda in cagnesco fottendomi “sono una lurida cagna…uuuhhh…fatemi provare altre posizioni”, gli dico infervorandolo ancora di più “dammi più cazzo, stronzo, dammi…uuuhhh…la tua bella minchia, fammela sentire tutta dentro”, lo carico e riesco nel mio intento
Dopo le martellate incessanti di Venanzio, tocca a Ignazio cercare di raggiungere il suo livello di scopamento. Non riesce ad eguagliare il primato del suo amico ma di certo non si può dire che non ce la stia mettendo tutta, sia nel mio culo che nella sua volontà di farmi godere. Mi ha preso per le caviglie scopandomi mentre io mi sego il cazzo e Manlio e Leandro, inginocchiati ai miei fianchi, fanno la stessa cosa con i propri. L’unico che non sta facendo niente e’ Venanzio. Non sta facendo niente di sessuale, e’ vero, ma il suo incitare Ignazio sta dando i suoi frutti perché aumenta l’intensità delle sue bordate e anche la stretta alle mie caviglie tant’e’ che le dita dei piedi iniziano a formicolarmi. Uscito dal mio culo, mi gira per i piedi verso Manlio. Mi scopa per qualche minuto e poi mi gira verso Leandro che fa la stessa cosa del suo predecessore e poi mi passa a Venanzio. Mi stanno usando come con la bottiglia nell’omonimo gioco, stanno cercando di farmi scegliere chi tra loro quattro mi sappia scopare di più. Non voglio scegliere, non posso, perché ognuno ha un modo differente ed eccitante nel conficcarmi il suo pene dentro l’ano. Mentre tocca a Manlio scoparmi, Leandro si masturba venendomi in bocca facendosi ripulire il cazzo. Lo stesso Manlio, si sega sopra il mio buchetto sporcandomelo e me lo infila nuovamente. Datosi il cambio con Venanzio, lui invece decide di sborrarmi direttamente nel culo mentre Ignazio mi inonda la faccia. L’unico che non e’ ancora venuto sopra proprio io che subito dopo mi impregno l’addome con il mio liquido seminale. I quattro uomini mi baciano e accarezzano dappertutto. Sembrano davvero cambiati, più docili come dei cagnolini ammaestrati e per me e’ un vero piacere ritrovarmi nelle loro muscolose braccia.
“Giulio a che cosa stai pensando?”, mi fa Giorgio seduto al mio stesso banco il giorno dopo
“A niente, non sto pensando a niente”
“Non e’ vero”
“Fai anche lo psicologo adesso?”, gli domando seccato
“Non mi serve fare lo psicologo, ti conosco fin troppo bene”, mi risponde e di questo gliene devo dare atto “sei tra le nuvole”
“Tra i cazzi, vorresti dire”
“Che cosa stai dicendo? Spiegati meglio”, dice lui
“Lascia stare”
“No adesso mi spieghi per favore”
“Ieri sera ho incontrato un uomo al locale. Mi ha portato in una casa dove altri tre suoi amici mi stavano aspettando”
“Hai fatto un’orgia?”, mi chiede meravigliato
“Si, con quattro maschi alfa pieni di muscoli e peli dappertutto”, gli spiego “mi hanno scopato come una cagna passandomi di mano in mano come si fa con il gioco della bottiglia”, continuo a dire al mio fidanzato
“Cazzo, che sballo”, fa Giorgio portandosi una mano sotto il banco toccandosi il cazzo “ci credo che stavi con la testa tra le nuvole”, io gli sorrido per confermare che ha ragione “comunque adesso pensa al compito di latino altrimenti la prof si arrabbia”
L’inverno sta passando lentamente ma non troppo ed io mi godo questi ultimi giorni del mio clima preferito sebbene qualche giornata tiepida incomincia a ricordarci in che periodo stiamo entrando. Tra poco mio fratello e mia cognata si sposeranno. Non ho conosciuto nessun altro dei suoi parenti, a parte il fratello Michele, e non vedo l’ora di trovarmi davanti tutto quel ben di Dio di ragazzi dell’Est Europa bioni e con gli occhi cerulei. Penso a quanto sia bello farmi scopare da un polacco nel bagno del ristorante. Un cazzo di questa nazione non e’ ancora entrato dentro nel mio culo ma e’ successo il contrario quindi chissà che questa volta non possa ribaltarsi la situazione.

FINE CAPITOLO 20

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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